in onore di Luca Emma e Matteo
la magicabula è un nome fantastico per un formaggio nostrano, che cuciniamo nella maniera piu’ golosa, fritto.
la versione che proponiamo prevede l’uso della rosa camuna,un formaggio dolce dalla caratteristica forma a petalo di rosa, tipico della Vallecamonica. Il fiore riprende un simbolo delle incisioni rupestri della valle, di cui ricordiamo l’incredibile fascino.
fonde, che è una meraviglia, e in qualche modo la rosa è magica, appunto, se ne sono accorti anche i bambini.
le fette non vanno tagliate molto spesse, un centimetro, e il fuoco deve essere caldo ma non troppo senno tende a bruciare molto. meglio usare una padella grande e cuocere tutto insieme per evitare che annerisca di più.
il fritto si prepara con farina da una parte, uovo sbattuto e condito (sale pepe e spezie, ci stanno bene l’origano e anche il coriandolo fresco) e pan grattato alla fine. la rosa è asciutta e quindi la farina va fatta attaccare bene, due passate vengono meglio di solito. cosi’ si forma quella crosticina che anche un po’ crocchia quando il tutto è pronto.
quindi: due passaggi nella farina, uovo ad addensare bene, sommergere di pan grattato, friggere. non ci vuole molto, qualche minuto. se girate piu’ spesso viene dorato meglio e non rischia di bucarsi. è un peccato, perchè il formaggio si perde purtroppo.ne facciamo a quintali, e quindi alcune, come queste, vengono proprio brutte! 🙂
questo è un piatto pieno di gioia e di affetto, e quindi lo dedichiamo alle cene semplici di chi si vuole bene e che mangia volentieri insieme. per lo stesso motivo, anche se potrebbe sembrare strano, è adattissimo alla celebrazione dei compleanni solitari, e nella nostra cucina è quasi rituale.